Storia di Zelo

Ultima modifica 2 maggio 2021

Il nome Zelo deriva dal latino agellum, "piccolo campo".

In un documento conservato nell'archivio vescovile di Lodi come proprietario nel XII secolo di alcuni terreni di Zelo viene citato un certo Gompertus, da cui deriverebbe il suffisso "Buon Persico".

Il nome di Zelo Buon Persico deriva dal latino agellum Gomperticum (cioè piccolo podere di Gomperto). Secondo alcuni studiosi, la denominazione agellum sarebbe dovuta alla particolare ubicazione del podere di origine,situato già all'epoca dei romani tra due grandi proprietà: l'agrum Martianum (oggi Marzano) e l'Agrum Mutianum (oggi Muzzano).

Il nome stesso poi, con l'andare degli anni, veniva a corrompersi in Gello, Zello, Zelo. L'attributo Buon Persico gli derivadalla corruzione dell'antico Gomperticum (anche Gomperti) unito al nome; così da Agellum Gomperti (forse il proprietario) ecco pian piano trasformarsi per pronuncia in Buon Persico.

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Zelo Buon Persico (Śel Bon Pèrsegh in dialetto locale)

In un documento conservato nell'archivio vescovile di Lodi, come proprietario nel dodicesimo secolo di alcuni terreni di Zelo viene citato un certo Gompertus.

Anno 836
Il nome Agello appare, in un documento redatto a Milano, tra le proprietà di uno straniero, di nome Unger, residente a Milano, che dichiara di voler assegnare i suoi beni a Guzone, affinchè l'usofrutto fosse distribuito ai poveri.

Anno 1112
Dolcevita ed Enrico,figli di Amizone de Agello, de civitate Lauda, concedono in livello a Ottone e Ambrogio da Cornate alcune terre del vescovado di Lodi, esteso tra Casolate e Galgagnano.

24 marzo 1219
Da un atto notarile stilato in tale data risulta che i sindaci, i procuratori, i messi e i consoli, insieme ad altra gente sia di Zelo sia di altri paesi limitrofi guidati da Musso, prete della chiesa di Sant'Andrea, vendono al sindaco di Lodi, Gualtiero Dulciano, il castello, trattenendone solo una piccola parte come proprietà del monastero di San Simpliciano, per il prezzo di cento lire. L'atto è stipulato e affrancato dal notaio Anselmo Maroesio, alla presenza di cinque testimoni. Questo documento attesta quindi, da un lato l'importanza del castello di Zelo e dall'altro una certa influenza raggiunta dalla comunità zelasca nei confronti dei paesi dei dintorni.

Anno 1261
La chiesa di Sant'Andrea di Zelo e il monastero di Santa Maria devono pagare al legato pontificio Guala una somma di tre soldi e mezzo e tre soldi per le spese della guerra contro Manfredi in Sicilia.

Anno 1493
Gli zelaschi assegnano all'ordine dei Domenicani la chiesa di San Pietro, da poco eretta sul luogo, con tredici pertiche di terra come rendita.

Anno 1500
Il beneficio parrocchiale della chiesa di Sant'Andrea viene elevato a commenda a favore della famiglia Barni di Lodi.

Anno 1502
Zelo - come Paullo, Merlino e Vaiano - viene saccheggiato dal passaggio delle truppe francesi di Carlo VIII, in marcia di trasferimento da Milano a Napoli.

10 Aprile 1509
Nel corso della guerra tra Francia e Ducato di Milano contro la repubblica di Venezia, viene catturata a Zelo una spia veneta, che sarà poi condotta a Lodi, processata e impiccata il 19 aprile.

Anno 1513
Per far fronte alle scorrerie di Renzo de' Ceri, i signori Galeazzo Quartero, Ottantonio da Marliano e Pietro de' Cani, elessero 6 guardie per porle ai passi più pericolosi, come a Bisnate, Galgagnano e Montanaso ed altri luoghi. Reclutando anche 100 fanti da porre nei luoghi abitati più esposti.

Settembre 1521
Una compagnia di guasconi, facenti parte delle truppe francesi, devasta alcuni paesi del Paullese, tra cui Zelo.

Anno 1546
Il feudo di Zelo viene ceduto ai principi Tassis di Napoli che lo conservano fino all'estinzione dei feudi nel 1782. La famiglia Tassis aveva ottenuto la cittadinanza milanese fin dal 1457 da parte di Francesco Sforza I.

Zelo 2000
Zelo é in continua espansione, sia con case in condominio, ed in villette uni-familiari, sia con fabbriche artigianali e piccole industrie, i suoi abitanti nel corso dell'anno 2000 hanno superato la soglia dei 5000 abitanti.
Zelo ha una bella Piazza Italia, centro del paese, con fontana, monumento dei Caduti di tutte le guerre. La chiesa parrocchiale di Zelo che si affaccia sulla piazza stessa, è stata quasi completamente costruita nel secolo XVIII su basi di una molto antica e della quale rimane a testimoniare l'abside (forse del 1300) con affreschi pure antichi.

Nel 1980
E' stata ristrutturata negli intonaci, pavimenti e nelle decorazioni, oggi appare al visitatore sobria ed elegante, da invitare alla preghiera, purtroppo è un pò piccola per soddisfare la richiesta del paese, infatti le grandi cerimonie, come le Prime Comunioni, le Cresime, la messa domenicale dei ragazzi e altri momenti dell'anno, vengono svolti nel salone dell'Oratorio. La chiesa di Zelo già dall'antico apparteneva alla Pieve di Galgagnano e la si trova così nel 1261, anno della famosa taglia.

Nel 1619
Passa alla Pieve o Vicariato di Paullo, nel 1689 si dice che la parrocchia è sede di Vicariato, con alle dipendenze Bisnate, Casolate, Mignete, Marzano, Muzzano. Così rimarrà fino al 1959, quando il Vicariato di Zelo e quello di Mulazzano verranno uniti a quello di Paullo, comprendente tuttora 19 Parrocchie. Il Parroco di Zelo ebbe il titolo di Prevosto, e la chiesa elevata a Prevostura con decreto dell'ottobre 1744 da Mons. G. Gallarati vescovo di Lodi.

Zelo Buon Persico

In dialetto: Zel; da Agellum (piccolo podere), Azello, Zello, Zelo. Buon Persico dall'attributo Gomperticum, Gompertico.
Soprannome: Pesca Luna de Zel.

I Feudatari - 1546 il feudo al principe Simone de' Tassis di Napoli.

La Laudiade - poemetto composto Giacomo Gabiano,in cui passa in rassegna tutto il contado lodigiano dando ai vari paesi definizioni e notizie, non sempre esatte, ma abbastanza curiose. Il poemetto fù scritto tra il 1530 e il 1580, tutto in latino, venne tradotto in italiano nel 1880 da B. Guadagni e A. Ronzon.

Zelo Buon Persico - 207: Zelo l'antica Zele ne ricorda. E de' Toschi l'imper, ma poi spiccaro. Più alto volo l'aquile latine.

Zelo Buon Persico -170: Antiquae Zelum Zeles de nomine ductum (Imperitavit enim nonnumquam Tuscia nostris Oris) mox aquilae volitarunt altius.

La Taglia - anno 1261: imposta per sovvenzionare la guerra, chiesa di Zelo: tre soldi e tre dinari e mezzo imperiali.
Monastero di S. Maria a Zelo: tre soldi imperiali