Storia della Provincia di Lodi

Ultima modifica 28 settembre 2021

La Provincia di Lodi è stata istituita con il DL 6 marzo 1992 n°. 251 in attuazione della Legge 8 giugno 1990 n°. 142 (art. 63), ma le origini storiche del territorio lodigiano sono più che bimillenarie.

La sua specificità etnico-economica viene formandosi nel corso dei cinque secoli a.C. attorno al villaggio celtico-romano, di cui parla Plinio il Vecchio, ben inserita in una tipologia ambientale omogenea di bassa pianura, delimitata dai grandi fiumi.
Essa trova il suo riconoscimento giuridico nell'89 a.C. con Pompeo Strabone che concede a Lodi la cittadinanza latina - da cui appunto il nome di Laus Pompeia - alla quale segue la concessione della cittadinanza romana nel 49 a.C. da parte di Giulio Cesare.
Una specificità che si rafforzerà come identità marcatamente spirituale e culturale con il sorgere nel 374 della Diocesi.
Essa e il suo Vescovo garantiranno anche nei tempi più calamitosi la coesione di tutto il territorio.
Una specificità che diventerà pure economico-sociale specie nel basso Medioevo quando, con un'eccezionale opera di bonifica dei vasti luoghi paludosi del territorio attraverso uno splendido lavoro di ingegneria idraulica senza eguali nel tempo, il Lodigiano si trasformerà in una delle terre più fertili d'Europa.

I caratteri peculiari del Lodigiano resistettero nei secoli anche dopo la distruzione di Lodi da parte di Milano nel 1158 e la sua ricostruzione operata da Federico Barbarossa.
Anzi, sia il capoluogo che il territorio raggiunsero in quei secoli traguardi di notevole livello culturale, artistico e sociale.
Può esserne un segno significativo anche il fatto che dal capoluogo partirono due grandi espressioni di pace civile e religiosa.
L'indizione nel 1413 del Concilio di Costanza, che vide la fine dello scisma d'Occidente, e la "Pace di Lodi" del 1454, che rese possibili 40 anni di relativa tranquillità per l'Italia.

C'è insomma un popolo con un antico costume civile ed una piccola ma autentica e sicura identità, ancorata ad un mondo che conosce la laboriosità, la tenacia e la solidarietà.
Al territorio venne di conseguenza riconosciuta dai vari dominatori, successivi all'epoca dei Comuni, una certa facoltà di amministrazione, seppur subordinata e ben limitata.

Fu però con l'avvento degli Austriaci nel '700 che si ebbe il riconoscimento pieno del "proprio" del Lodigiano. Il territorio infatti assunse forma di Provincia nel 1757 e poi, in maniera più precisa e definitiva, nel 1786 con la riforma di Giuseppe II. Dopo la tumultuosa parentesi napoleonica, che modificò più volte la situazione, ritorna la Provincia che acquisisce anche il territorio cremasco e prende il nome di Provincia di Lodi e Crema.
La Provincia venne abolita nel settembre 1859 dal governo del regno di Sardegna, a soli tre mesi dalla conquista della Lombardia, con una evidente e sommaria precipitazione. Da allora in varie occasioni furono avanzate richieste al Governo per la ricostruzione della Provincia. In particolare e in modo formale nel 1861-62 e nel 1931-32, ma il tutto inutilmente.

Nel dopoguerra il Lodigiano, nel clima della ritrovata libertà, cerca di recuperare le tradizioni come patrimonio etnico, morale e culturale, pur nelle mutate situazioni che vedono la trasformazione strutturale dell'agricoltura, la crescita del pendolarismo, la diffusa micro-imprenditorialità, l'aumento residenziale nel nord del territorio e lo spopolamento nella "Bassa".
In questa prospettiva già alla fine degli anni '40 del nostro secolo sorge l'ATSIL, associazione di tutela e sviluppo del Lodigiano.
Ma sono soprattutto i Sindaci che si muovono per riottenere almeno una parziale autonomia.
Giunge così nel 1959 la decisione di far nascere un consorzio tra i Comuni lodigiani pur nell'ambito della Provincia di Milano. Il 4 maggio 1965 con Decreto prefettizio viene costituito il Consorzio del Lodigiano.

Quando nel 1970 vengono istituite le Regioni incomincia a prendere corpo l'ipotesi di una possibile maggior apertura verso una più autentica autonomia.
Tra il dicembre 1974 e il gennaio 1975 si raccoglie l'unanime richiesta dei Comuni lodigiani, cui fa seguito il 6 marzo 1975 l'istituzione del Circondario di Lodi da parte della Regione Lombardia.
E' il riconoscimento di fatto che per la Regione il territorio lodigiano ha i requisiti del livello provinciale.
Si riapre la strada per ottenere la Provincia.

Nel gennaio 1992 - la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica esprimono parere favorevole all'istituzione della Provincia di Lodi.

Il 27 febbraio 1992 - il Consiglio dei Ministri ne delibera l'approvazione. Il giorno dopo arriva anche il consenso della Regione Lombardia.
Con decreto legislativo del 6 marzo 1992 il Presidente della Repubblica istituisce ufficialmente la Provincia di Lodi.

Il 20 giugno 1992 - il Papa Giovanni Paolo II visita la nostra città.
Nella primavera del 1995 si tengono le prime elezioni amministrative della nuova realtà provinciale.

Il 7 maggio 1995 - Lorenzo Guerini viene eletto primo Presidente della Provincia di Lodi.

Il 25 maggio 1995 - si tiene la prima seduta ufficiale del Consiglio provinciale, a Palazzo Broletto in Lodi.

Con le elezioni del 13 e 27 giugno 1999 si è rinnovata per la prima volta l'Amministrazione provinciale di Lodi dopo il primo quadriennio di attività.
L'esito elettorale ha confermato alla Presidenza dell'Ente Lorenzo Guerini, con un mandato la cui scadenza naturale è prevista dopo cinque anni, dunque nel 2004.

14 luglio 1999 - è convocata la prima riunione del nuovo Consiglio Provinciale.

La nascita della Provincia di Lodi

Anno 1981 - deliberazione dei Consigli Comunali

Anno 1982 - la Regione Lombardia approva l'istituzione di due nuove provincie, Lodi e Lecco

Anno 1992 - con il decreto istitutivo N. 251 del 6 marzo, Lodi diventa capoluogo di provincia. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica è del 1 aprile dello stesso anno.

Anno 1995 - il 23 aprile e il 7 maggio si svolgono le prime elezioni provinciali. Il 25 maggio si tiene la prima seduta del Consiglio Provinciale.

Dipartimento dell'Adda (1797)

Il dipartimento dell'Adda fu uno dei dipartimenti italiani creati in età napoleonica su modello di quelli francesi, esistito brevemente dal 1797 al 1798.

Aveva come capoluoghi (a turno biennale) le città di Crema e Lodi. Storia Il dipartimento dell'Adda fu creato l'8 luglio 1797, come suddivisione amministrativa della neonata Repubblica Cisalpina Fu creato unendo la vecchia provincia di Lodi, appartenuta alla Lombardia austriaca, con il Territorio Cremasco, appartenuto alla Repubblica di Venezia e gestito per un breve periodo come uno stato autonomo (la Repubblica Cremasca); al dipartimento furono assegnate anche la zona di Melzo , da sempre milanese, e la Gera d'Adda (con Treviglio e Caravaggio), da sempre contesa fra Milano, Bergamo e Cremona, ed appartenuta alla provincia di Lodi solo fra il 1786 e il 1791 Il dipartimento dell'Adda esistette per poco più di un anno: il 1º settembre 1798 il dipartimento fu soppresso, e la maggior parte dei comuni (fra cui i due capoluoghi) assegnati al dipartimento dell'Alto Po (con capoluogo Cremona).

Altri comuni furono assegnati ai dipartimenti d'Olona (con capoluogo Milano) e del Serio (con capoluogo Bergamo).

Provincia di Lodi e Crema

La provincia di Lodi e Crema era una provincia del Regno Lombardo-Veneto, esistita dal 1816 al 1859. Legalmente, entrambe le città di Lodi e Crema avevano il titolo di capoluogo.
Di fatto, tutti gli uffici erano dislocati a Lodi, mentre il titolo di capoluogo attribuito a Crema era soltanto onorifico Storia La provincia fu creata nel 1816 all'atto della costituzione del Regno Lombardo-Veneto, e venne ottenuta dallo smembramento del dipartimento dell'Alto Po di epoca napoleonica (che aveva come capoluogo Cremona) La provincia comprendeva la vecchia provincia di Lodi (appartenuta alla Lombardia austriaca) e il territorio cremasco (appartenuto alla Repubblica di Venezia) Si ripeteva così l'unione fra i territori Lodigiano e Cremasco, già sperimentata nell'effimero dipartimento dell'Adda nel 1797-98 Suddivisione amministrativa all'atto dell'istituzione (1816).

Provincia di Lodi (Lombardia austriaca)

La provincia di Lodi era una provincia della Lombardia austriaca, esistita dal 1786 al 1797. Capoluogo era la città di Lodi.

Storia La provincia fu creata nel 1786 all'atto della suddivisione della Lombardia austriaca in 8 province , create nel clima delle riforme giuseppine La provincia comprendeva il territorio conosciuto dall'epoca medievale come "Contado di Lodi", a sua volta corrispondente al territorio diocesano Ad esso era stata aggregata la Gera d'Adda, storicamente contesa fra Bergamo, Cremona e Milano Suddivisione amministrativa all'atto dell'istituzione (1786) La provincia era suddivisa in 24 delegazioni, corrispondenti ai 4 vescovati in cui era diviso il vecchio Contado, più 2 ulteriori delegazioni, in cui era divisa la Gera d'Adda.

Contado di Lodi

Il contado di Lodi è la forma in cui era organizzato il territorio lodigiano, dal medioevo fino a metà del XVIII secolo. Storia Predecessore del Contado in età romana fu l'ager laudensis, il territorio rurale sottoposto al municipium di Laus Pompeia, e delimitato fisicamente dai fiumi Adda (ad est), Po (a sud), Lambro (ad ovest) e Addetta (a nord).

L'organizzazione del contado di Lodi fu per secoli mutevole; Il Contado stesso appartenne nella sua storia a molti Stati diversi, e in età comunale (X-XIV secolo) fu de facto indipendente, pur nella nominale autorità del Sacro Romano Impero.
Fu quindi definitivamente assoggettato al Ducato di Milano (1335).

Il vero fattore di coesione del Contado attraverso i secoli fu tuttavia la Diocesi, istituita nel IV secolo ed esistita senza interruzioni né variazioni territoriali.

In alcuni periodi, i Vescovi di Lodi si fregiarono del titolo di vescovo-conte, a rimarcare lo stretto legame fra potere politico e potere religioso.
Almeno dall'età spagnola (XVII secolo), il contado di Lodi era suddiviso in 4 regioni dette Vescovati (Vescovato di sopra, con capoluogo Lodi; Vescovato di mezzo, con capoluogo Borghetto; Vescovato inferiore di strada piacentina, con capoluogo Casalpusterlengo; Vescovato inferiore di strada cremonese, con capoluogo Codogno).
Tale suddivisione perse valore dal 1757, quando con la riorganizzazione teresiana della Lombardia austriaca, il contado di Lodi ne divenne una provincia e fu suddiviso in 24 delegazioni.v

Circondario di Lodi

Il circondario di Lodi era uno dei cinque circondari in cui era suddivisa la provincia di Milano, esistito dal 1859 al 1927.

Storia In seguito all'annessione della Lombardia dal Regno Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna (1859), fu emanato il decreto Rattazzi, che riorganizzava la struttura amministrativa del Regno, suddiviso in province, a loro volta suddivise in circondari e mandamenti.
Il circondario di Lodi fu creato come suddivisione della provincia di Milano, e si estendeva su gran parte della soppressa provincia di Lodi e Crema (era escluso il Cremasco con alcuni comuni della Gera d'Adda , assegnato alla provincia di Cremona e andato a costituire il circondario di Crema) Con l'Unità d'Italia (1861) la suddivisione in province e circondari fu estesa all'intera Penisola, lasciando invariate le suddivisioni stabilite dal decreto Rattazzi Il circondario di Lodi fu abolito, come tutti i circondari italiani, nel 1927, nell'ambito della riorganizzazione della struttura statale voluta dal regime fascista. Tutti i 73 comuni che lo componevano rimasero in provincia di Milano.

L'attuale provincia di Lodi, istituita nel 1992, comprende quasi tutti i comuni che furono del circondario di Lodi, esclusi alcuni rimasti in provincia di Milano[2], e Cantonale, aggregata nel 1936 al comune di Chignolo Po in provincia di Pavia.