Marco cucinelli: a zelo un palombaro professionista innamorato del mare

Pubblicato il 18 luglio 2023 • Avvisi - Primo Piano , Comunicati del Sindaco

(Zelo Buon Persico, 16 luglio 2023)

«Da piccolo quando andavo in vacanza a Palermo, città natale di mio papà, ho capito che mi muovevo molto più a mio agio in acqua che sulla terraferma: lì nata la mia passione per la subacquea», a parlare è Marco Cucinelli, 42 anni, di Zelo Buon Persico, palombaro professionista da 17 che ha viaggiato in tutto il mondo, scoprendo i fondali marini più affascinanti e suggestivi. In un incontro con il sindaco Angelo Madonini e il vicesindaco Daniela Brocchieri ha raccontato la sua professione che in Italia è decisamente rara, lo stesso Cuccinelli stima infatti che i sub per mestiere siano circa un centinaio.

 «Per l’amministrazione comunale valorizzare una professionalità unica e una passione originale come quella del nostro concittadino è motivo di orgoglio e un’opportunità per metterci in dialogo con tanti ragazzi che studiano o si stanno affacciando al mondo del lavoro - afferma Brocchieri che per delega si occupa delle Politiche giovanili -: la storia di Marco è un bell’esempio di consapevolezza e impegno, perché ha saputo riconoscere la propria vocazione e seguirla fino in fondo. Ci piacerebbe, come già avvenuto nei mesi scorsi, continuare a mostrare i talenti e i percorsi intrapresi per incoraggiare i giovani a capire e seguire le proprie inclinazioni e a realizzare il proprio potenziale, creando opportunità per sé stessi e per la  nostra comunità»    

 «Stavo studiando Scienze storiche a Milano e in un momento di difficoltà personale ho deciso di prendere un anno sabbatico, ho scoperto i corsi Enfap (Ente nazionale formazione addestramento professionale, ndr) per operatore tecnico subacqueo basso fondalista e ho deciso di provare», racconta Cucinelli che nel giro di un anno ha ottenuto il brevetto. Una volta inviati i curricula, è stato rapidamente reclutato da una compagnia americana che operava nel Golfo del Messico per recuperare le piattaforme petrolifere crollate in seguito all’uragano Catrina e per chiudere i pozzi ancora in funzione.

 «Il progetto - spiega Cucinelli - prevedeva l’impiego di professionisti specializzati in “alto fondale”, ma io non avevo quella preparazione, l’avrei certificata solo quattro anni più tardi, nel 2010, in Scozia (brevetti per air e sat diver, ndr), tuttavia sono stato messo alla prova e ho imparato sul campo».

Il sommozzatore zelasco ha lavorato in diversi paesi in Europa, Asia, Africa, America, principalmente impegnato in progetti per la realizzazione o manutenzione di oleodotti e gasdotti, ma anche il recupero di piattaforme o navi affondate, di cui l’ultimo in Croazia, nel mar Adriatico.

Gli operatori scendono fino a 200 metri di profondità, mantenuti a pressione costante in camera iperbarica per circa 30 giorni, in modo da poter affrontare la decompressione in un unico periodo di 7 giorni. L’ambiente vitale ha dimensioni ridotte, simili allo scompartimento di un treno, ed è in grado accogliere contemporaneamente due team da 3 persone ciascuno. Un terzo team rimane sulla nave, in coperta, con funzioni di assistenza. La camera iperbarica si trova sottocoperta, mentre il viaggio verso fondale avviene per mezzo della “campana”, un ascensore pressurizzato che dà accesso all’esterno.

Si lavora 24 ore su 24, con turni da 6 ore, anche se gli orari possono variare nel caso di interventi robotici subacquei o altre esigenze, e questo andamento influenza il ciclo sonno-veglia dei sub rendendolo spesso irregolare.

La vita in camera iperbarica consente l’uso del cellulare e della rete wifi, il cibo e ogni altro oggetto di necessità ci viene fornito attraverso un locker pressurizzato, tuttavia per affrontare un regime così restrittivo occorrono una serie di adattamenti importanti. Oltre a un monitoraggio costante dei valori vitali effettuato durante e dopo il periodo di pressurizzazione, i sommozzatori devono sottoporsi ad approfondite visite mediche annuali. Dal punto di vista fisico è indispensabile una preparazione idonea, con esercizi aerobici, e per la salute della mente, ognuno segue un proprio metodo, c’è chi viene seguito da uno psicologo o chi come Marco fa meditazione. 

«Ancora oggi - riflette Cucinelli - ad ogni uscita in profondità, anche se sono un sommozzatore senior che fa da guida ai nuovi arrivati, sento una leggera tensione, ma subentra subito la bella sensazione che avvertivo da bambino: ogni preoccupazione e pensiero passano, vengo rapito dalla bellezza della vita sottomarina, sto bene e mi sento a casa».

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